Shinrin Yoku, Yoga Trekking e Percorsi Sensoriali

Ci sono esperienze che ti cambiano la vita e ti aprono a nuove prospettive, come nel caso dello Shinrin yoku, un’espressione giapponese che indica la pratica di fare attività specifiche in foresta per godere appieno dei benefici naturali, uniti agli effetti benefici dell’aromaterapia.

Ho scoperto questa pratica durante il primo lockdown. È incredibile come i momenti di “non-azione” possano diventare le fasi più prolifiche della nostra creatività, come se il silenzio esterno facesse risuonare più forte il nostro mondo interiore. Il lockdown è stato proprio uno di quei momenti. Durante il Covid-19, tutto sembrava sospeso nel tempo, ma è stato proprio in quel periodo che ho ritrovato la mia passione per la scrittura, una fiamma che ardeva sotto la cenere delle quotidiane distrazioni.

E mentre il mondo si fermava, la natura sembrava risvegliarsi. Come se, privati del nostro frastuono, gli alberi volessero raccontarci segreti ancestrali e i sentieri avessero bisogno di essere percorsi per svelare tesori nascosti. È così che ho scoperto i “Percorsi Sensoriali nei Boschi”, veri e propri portali per un’altra dimensione, dove il tempo si dilata e il solo suono è il respiro della terra.

Ho potuto sperimentare lo Shinrin Yoku e i percorsi sensoriali durante l’estate del 2020 nell’Oasi della Dynamo, un connubio di movimento e contemplazione, dove ogni passo diventa una danza con la natura e ogni respiro un dialogo con l’universo. È stato come ritrovare un equilibrio perduto, un ritmo primordiale che pulsava in sintonia con il battito del cuore della terra.

Anche durante lo Yoga Trekking ho percepito questo benessere, concludendo ogni attività con il dono della condivisione. Seduti in cerchio, circondati dal profumo degli alberi e dal canto degli uccelli, abbiamo aperto i nostri cuori e le nostre menti. Riflessioni, sensazioni, domande: tutto era benvenuto in quel sacro spazio di scambio. E così, ci siamo scoperti parte di qualcosa di più grande, un’umanità rinnovata dalla consapevolezza della propria connessione con la natura.

Il lockdown può averci tenuto lontani fisicamente dalla natura, ma ha riavvicinato le nostre anime alla terra che ci ospita. E mentre il mondo riprende il suo corso, porto con me il ricordo di quei boschi, dei loro segreti sussurrati al vento e della pace ritrovata nel loro abbraccio.

Forse, in quei momenti di “non-azione”, abbiamo trovato la vera essenza della libertà: in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda. Perché i veri cambiamenti avvengono con calma e soprattutto in silenzio!

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