CRAVA MOROZZO: UN'OASI DI BIODIVERSITA'

La Riserva Naturale di Crava Morozzo

L’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime gestisce da tempo la Riserva Naturale di Crava Morozzo; la prima zona umida protetta nella storia della Lipu, istituita nel 1979 grazie ad una delibera e ad accordi tra i Comuni di Morozzo, Mondovì e Rocca de’ Baldi e la Provincia di Cuneo. Successivamente individuata come “Riserva Naturale Speciale” dalla Regione Piemonte e inserita all’interno del Parco regionale Alta Valle Pesio. La visita di questa oasi di biodiversità è facilitata dalla presenza di sentieri autoguidati, corredati da pannelli didattici, immersa nei due bacini artificiali, dai laghetti e ben quattro stagni, che la rende una vera e propria oasi avifaunistica. Percorrendo il sentiero naturalistico, si raggiunge con estrema facilità il Centro Visita, dal quale partono gli itinerari verso i numerosi punti di osservazione: sei comodi capanni in legno installati lungo le sponde del Lago di Morozzo e degli stagni vicini, nei pressi della Foresteria dell’Oasi e del Centro visita della Riserva. Una delle attrazione maggiori per i più piccoli è il capanno per la visione subacquea situato a circa metà del percorso fra il Centro Visita e l’ingresso di Crava. Da qui, attraverso una vetrata, è possibile osservare e riconoscere carpe, tinche e alcune anatre tuffatrici. Inoltre l’accesso alla Riserva e ai suoi capanni di osservazione è libero e totalmente gratuito tutto l’anno per i visitatori a piedi, a cavallo o in bicicletta, mentre è severamente vietato l’accesso ai mezzi a motore per prevenire l’inquinamento acustico e mantenere la quiete di cui ha bisogna la fauna.

 

Un’Oasi di Biodiversità

L’insieme degli ambienti della Riserva favorisce la presenza di una flora molto ricca e diversificata per facilitare la nidificazione e la sosta di numerose specie di uccelli acquatici, inoltre ospitano pesci, anfibi, rettili e insetti. L’Oasi è diventata col tempo un piccolo tempio anche per fotografi naturalistici che usufruiscono dei capanni costruiti nei punti di osservazione più strategici per contemplare e immortalare gli animali senza disturbarli. Con estrema pazienza è possibile ascoltare, individuare e fotografare specie come il Picchio Rosso Maggiore, il Picchio Verde e numerosi passeriformi, l’onnipresente Folaga che costruisce nidi galleggianti, mentre nei punti più ombreggiati è possibile scorgere l’Usignolo di fiume e, in inverno, la mimetica Beccaccia. Anche l’osservazione dei rapaci porta buoni frutti: si possono infatti incontrare diverse specie come il Gheppio, l’Allocco, la Civetta e la Poiana.

 

Muoversi in natura

L’Oasi è promotrice anche di cultura, crea sinergie tra le guide ambientali e le scuole, allargando la propria responsabilità educativa a nuovi ambiti trasversali, come appunto le attività extra-scolastiche come l’educazione ambientale. Un luogo sicuro dove imparare a crescere, osservando e cercando di capire i naturali cicli naturali, come ad esempio il passar delle stagioni, riconoscere gli alberi, individuare le tracce degli animaletti del bosco, insomma diventare dei veri e proprio detective della natura. L’educazione ambientale è in primis per i bambini però anche per gli adulti, perchè lo scopo è far nascere “nel cittadino” maggiore consapevolezza sui temi ambientali. Capire la natura e i suoi ritmi ci aiuta di conseguenza a capire noi stessi. Muoversi consapevolmente. Per riuscire a orientarsi in questa complessa società sempre più digitalizzata abbiamo bisogno di “rallentare” e ognuno al proprio ritmo. La nostra azione educativa non si rivolge solo alle scuole ma propone un percorso duraturo in grado di accompagnare la persona e le comunità nella scelta di comportamenti “sostenibili” in momento della vita civile. Infine, non dimentichiamoci che queste attività sono un divertimento naturale, dove si creano nuove amicizie, perchè l’esplorazione e la conoscenza ci dona gioia di vivere insieme immersi nella natura.

 

Un’Oasi a misura d’uomo

L’Oasi è stata inserita tra gli “Itinerari della Salute” che coinvolgono gli otto comuni di Morozzo, Beinette, Castelletto Stura, Chiusa di Pesio, Margarita, Montanera, Pianfei, Rocca de Baldi. Il progetto è finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo. Fra le varie azioni previste dal progetto una prevede la realizzazione di itinerari da percorrere a piedi o in bicicletta, al fine di favorire fra la popolazione l’attività fisica di bassa intensità, a tutto vantaggio della salute. Per questo motivo nel corso dei mesi di maggio e giugno 2019 sono stati definiti, condivisi e realizzati 8 itinerari comunali, ciascuno della lunghezza di circa 10 km, e 14 itinerari intercomunali, di lunghezza variabile da 6 km a 18,50 km. Gli itinerari si sviluppano tutti in ambienti collinari o planiziali, da un’altitudine minima di 380 m a una massima di 680 m s.l.m., compresi fra l’alta pianura cuneese e le prime propaggini collinari. Sono stati pensati da chi conosce bene il proprio territorio e permettono di fare attività fisica in base alle proprie possibilità, esigenze e aspirazioni. La distanza totale della rete di Itinerari per la Salute, sommando la lunghezza di tutti i percorsi è di circa 179 km, mentre il perimetro esterno che collega i comuni di Chiusa di Pesio, Pianfei, Beinette, Margarita, Rocca de’ Baldi, Montanera e Castelletto è pari a circa 84 km. Lo sviluppo totale degli itinerari comunali è pari a 73,4 km, con una media di 9,1 km, una distanza minima di 7,8 km e una massima di 10,9 km, mentre lo sviluppo degli itinerari intercomunali raggiunge la cifra di 123,1 km, con una media di 8,8 km, un minimo di 3,2 km e un massimo di 18,5 km.

 

LINK VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=Pl2tTwiukmE&t=2s

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