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Il Monte Rotella raggiunge un’altitudine massima di 2129 mt. s.l.m., è separato Massiccio della Maiella dal Quarto di Santa Chiara, parte del sistema degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo. Dalla cima è possibile ammirare la maestosità della Maiella e della Valle Peligna. L’itinerario parte dal parcheggio degli Impianti Sciistici di Valle Fura, nel territorio comunale di Pescocostanzo (AQ). Dopo aver attraversato le prime piste degli impianti sciistici, raggiungeremo la creste panoramiche del Monte e continuando in direzione Nord-Ovest, passeremo prima Cima della Fossa e poi raggiungeremo la vetta; punto di arrivo dell’escursione.
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Questo itinerario è una delle più belle e complete proposte escursionistiche di Maiella Escursioni, un percorso carico di storia e leggende, bellezze naturalistiche e miti popolari. Il sentiero è anche uno dei pochi percorribili dai nostri amici a quattro zampe, che potremo portare con noi in escursione. Il percorso parte dal parcheggio del Geosito di Capo di Fiume di Palena (CH) e si sviluppa sul fianco calcareo del Monte Porrara, costeggiando le sorgenti del Fiume Aventino e del torrente Cotaio, la meta è l’Eremo della Madonna dell’Altare di Palena.
La prima delle bellezze che troveremo lungo l’itinerario, è la “Grotta dei Monaci”, una spettacolare cavità usata dagli antichi pastori e dagli eremiti della Maiella, attraverseremo la bellissima “Passerella” fino alla parete del “Riparo dei ricordi” dove potremo ammirare le sue antiche iscrizioni. Vedremo le Grotta di Celestino V e attraverseremo il bellissimo Sentiero del Silenzio, fino a raggiungere e visitare l’Eremo della Madonna dell’Altare, il primo eremo celestiniano d’Abruzzo; luogo dove tutta la storia del famoso ed ammirato Papa Celestino V ebbe inizio. Pietro da Morrone era un eremita dalle origini molisane, conosciuto nella storia per essere stato “Il Papa del gran Rifiuto”, l’unico che rinunciò al pontificato per tornare ad essere un semplice eremita, dedito alla preghiera, solitudine e raccoglimento.
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Siamo operativi 365 l’anno, 7 giorni su 7.
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Il Guado di Coccia si trova a Palena (CH), all’interno del territorio del Parco Nazionale della Maiella. Questo è l’unico punto di congiunzione che collega la Maiella Orientale con quella Occidentale e divide il Monte Porrara dal massiccio principale. Il punto più alto del guado raggiunge un’altitudine massima di 1674 mt. Prende il nome da “Coccia” il piccolo monte di li poco distante che lo sovrasta a Sud oggi Località “Serra Campanile”.
Il valico collega la Valle Peligna a quella dell’Aventino, ed è uno dei luoghi più affascinanti del Parco Nazionale, ricchissimo di storia e di bellezze naturalistiche è spesso frequentato da mandrie di mucche e di cavalli al pascolo. Durante l’escursione attraverseremo un antico tratturo usato sin dal periodo dei popoli italici, vedremo esempi di agricoltura d’alta quota risalenti all’800’ e l’eremo più sconosciuto della Maiella; quello di San Nicola di Coccia. Dopo una breve sosta nei ruderi dell’eremo medievale, raggiungeremo il Guado, per poi incontrare sulla strada del ritorno la Fonte di Coccia, famosa fonte locale, usata come abbeveratoio dagli animali al pascolo.
Due giorni di camminate al confine tra il Molise e la Campania. Il Matese è un territorio selvaggio e solitario, ricco di lussureggianti faggete, con bellissimi balconi panoramici su alcune delle maggiori vette della catena e sul grande e affascinante lago carsico, il Lago del Matese.
Tutto il fascino e la meraviglia dell’Isola di Capri in una tre giorni di trekking a passo lento tra la Piazzetta e la vetta di Monte Solaro con lo sguardo rivolto agli iconici Faraglioni. Tre giorni in cammino sulle tracce dell’Impero Romano e delle fortificazioni Napoleoniche. Tre giorni tra il calore, l’accoglienza ed i sapori culinari capresi.
Cinque giorni da rifugio a rifugio sempre tra i 2000 ed i 3000 metri d’altitudine che pian piano faranno abituare il nostro corpo all’alta quota e faciliteranno il nostro tentativo di raggiungere la vetta del Gran Paradiso (4061 m).
Tre giorni di camminate alla scoperta del gruppo montuoso del Monte Rosa. Tre giorni da rifugio a rifugio sempre tra i 2000 ed i 3000 metri d’altitudine che pian piano faranno abituare il nostro corpo all’alta quota e faciliteranno il nostro tentativo di raggiungere la Capanna.