Bologna, San Lazzero di Savena, Farneto. Il Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa sorge sulle prime colline bolognesi e comprende una fascia di rilievi gessosi, che hanno dato vita ad uno spettacolare complesso carsico. I Gessi bolognesi, tra i comuni di San Lazzaro di Savena, Ozzano, Pianoro e Bologna, rappresentano una delle principali attrazioni naturalistiche dell'Emila Romagna, con doline, inghiottitoi, altipiani, valli cieche e rupi, che nascondono gli ingressi di oltre 100 grotte, tra cui quelle famosissime del Farneto e della Spipola. I Gessi sono inoltre attraversati da complessi sistemi di acque sotterranee. L'esempio più suggestivo si trova nella valle cieca dell'Acquafredda, dove il rio omonimo si inabissa per tornare alla luce dopo quasi tre chilometri in una risorgente lungo il Savena. Particolarmente suggestivi e selvaggi sono gli affioramenti gessosi tra Zena e Idice, con le grandi doline dell'lnferno e della Goibola e la valle cieca di Ronzano, chiusa da imponenti falesie. Per quanto riguarda la flora, le rupi gessose sono rivestite da piccole piante erbacee, adattate alla vita sulla roccia e aromatiche. Si trovano anche folti boschi, arbusteti e siepi, che delimitano le aree ancora coltivate. Dolci colline fanno da cornice alle zone più aspre dei gessi, dove sorsero numerosi borghi medievali. Molti sono decaduti o scomparsi, come Montecalvo e Pizzocalvo; degli antichi castelli restano ruderi a Castel de' Britti e S. Pietro di Ozzano. Sopravvivono alcune chiese isolate nella campagna o piccoli oratori, come quello della Madonna dei Boschi. Il territorio del Parco ospita anche molte ville di nobili famiglie bolognesi, la più antica è Villa Miserazzano, nei pressi della Croara.