Nel cuore del Bernina: la maestosa Val Roseg e i suoi rifugi

Periodo consigliato: luglio-settembre

Tempo di percorrenza: da Pontresina all’Hotel Roseg 2 ore se si va a piedi; 1 ora circa con la bicicletta. Altre due ore a piedi se dall’Hotel Roseg si vuole raggiungere uno dei due rifugi della valle.

Dislivello: 200 metri circa da Pontresina all’Hotel Roseg. 600 metri circa dall’Hotel Roseg alla Chamanna da Tscherva o alla Chamanna Coaz

Difficoltà: T fino all’Hotel Roseg. E le salite dall’Hotel Roseg ai rifugi Coaz e Tschierva

Punto di partenza: Pontresina 1805 m all’imbocco della Val Bernina fra Saint Moritz e il Passo del Bernina. La si può raggiungere da Tirano (Valtellina) tramite il Bernina oppure da Chiavenna tramite il Passo del Maloja.

Cartografia: CNS 1:50.000 “Julierpass e 1:25.000 “Bernina”; Carta Multigraphic “Pizzo Bernina-Monte Disgrazia” 1:50.000; Kompass 1:50.000 “Bernina-Sondrio”

Informazioni locali:
Ferrovia Retica

Hotel Roseg 0041-81-84.26.445 – www.roseg-gletscher.ch

Chamanna Coaz 2611 m Tel.0041-81-84.26.278

Chamanna da Tschierva 2583 m Tel.0041-81- 84.26.391

 

 

La Val Roseg è una lunghissima valle che all’altezza del borgo di Pontresina si diparte verso occidente portando nel cuore del massiccio del Bernina. Un fondovalle pianeggiante, in parte ricoperto da boschi di abeti, larici e cembri e in parte da pascoli verdissimi, termina ai piedi dei grandi ghiacciai del settore occidentale del massiccio. Qui li chiamano Vadret, che in lingua reto-romancia o ladina, significa vedretta, ghiacciaio. Ma per vedere questo spettacolo d’alta montagna non è possibile avvalersi dell’auto, perché la strada sterrata che percorre la valle è interdetta al traffico. Al termine della rotabile, sul margine di una vastissima spianata alluvionale si trova l’Hotel Roseg, angolo di pace e tranquillità, immerso in un’atmosfera d’altri tempi.

Le vette del Bernina e un Alpinismo d’altri tempi  

Poco prima dell’albergo, una simpatica quanto gigantesca mano, ricavata da un tronco intagliato, invita a sostare e a meditare se non sia il caso di imboccare una deviazione a sinistra che porta alla Chamanna da Tschierva, uno dei due rifugi alpini della valle. Inoltrandosi lungo un sentiero pianeggiante che parte dall’albergo, si arriva in breve all’Alp Ota Suot 2022 m, dove si lascia a destra la deviazione per la Chamanna Coaz, per proseguire diritti. Poco dopo si aprirà davanti ai nostri occhi, in tutta la sua completezza e maestosità, il settore occidentale del massiccio del Bernina. A sinistra si inoltra la piccola valle scavata dal Vadret da Tschierva che con il suo ritiro ha lasciato una imponente morena. Al di sopra della lingua terminale del ghiacciaio si scorge uno sbarramento formato da una imponente e tormentata cascata di seracchi. La testata della piccola valle è formata dalie principali cime del gruppo. Da sinistra sfilano il Piz Morteratsch 3751 m, il Pizzo Bernina, che mostra di profilo la bianca linea della sua celebre cresta Nord, nota come “la scala del cielo”, il Piz Scerscen 3971 m e l’elegante sagoma del Piz Roseg 3937 m, forse la più bella montagna fra tutte quelle descritte fin qui. Impressionante è la sua parete settentrionale ricoperta quasi esclusivamente da uno scivolo di ghiacci, interrotto da grandi seracchi. La cresta settentrionale del Roseg si abbassa verso il fondovalle e dopo essersi innalzata nuovamente con il Piz Aguagliouls 3118 m, scende sulla Val Roseg separando in Vadret da Tschierva dalla grande superficie ghiacciata del Vadret da la Sella e del Vadret da Roseg che si uniscono a formare l’anfiteatro che chiude a Sud la valle. La cresta spartiacque del massiccio in questo punto si mostra molto meno rilevata ed imponente. Le cime si elevano di poco dalla massa di ghiaccio che sembra arrampicarsi fino alle massime elevazioni soffocandone lo slancio. Questo tratto della catena è noto agli alpinisti come il Sottogruppo Piz Glüschaint – Piz Sella. Spiccano qui le cime del Glüschaint 3593 m, dalle eleganti forme coniche, e quelle vicine de La Sella, formata da due vette quasi gemelle che occupano la posizione centrale del Sottogruppo. Glüschaint in lingua ladina significa luccicante e in effetti, spesso, al tramonto le ghiacciate pareti di questa vetta splendono così vivamente da essere visibili anche a grande distanza. Il sentiero che ci ha portato alla testata della Val Roseg giunge nei pressi di un grande e verdissimo lago glaciale, alimentato dalle acque di fusione del Vadret da Roseg e del Vadret da la Sella. Fino a luglio, ma spesso anche a stagione avanzata, nelle sue acque galleggiano piccoli e grandi iceberg. Le montagne che abbiamo sommariamente descritto sono state teatro di alcune delle maggiori scalate compiute nel tardo 800. Protagonisti di queste imprese furono le abilissime guide di Pontresina che accompagnarono i loro clienti nell’esplorazione dei più remoti angoli del massiccio. La bellissima e difficile parete Nord-est del Piz Roseg fu scalata nel giugno del 1890, dalla guida alpina e maestro elementare Christian Klucker con il suo fidato cliente Normann-Neruda. Fu un’impresa memorabile che portò alla realizzazione di una delle più difficili vie di ghiaccio delle Alpi. Si tenga inoltre presente che i due la condussero senza usare i ramponi ai piedi.

Percorso

Per arrivare all’Hotel Roseg non occorre molta fatica ed esistono diverse possibilità: ci potremo avvalere della normale strada sterrata oppure di un sentierino che corre parallelo ad essa, sull’altra sponda dl torrente di fondovalle. Un’alternativa più comoda consiste nell’utilizzo della bicicletta. Il fondo stradale è talmente buono che potrebbe bastare una normale bici da città dotata di cambi. Si tratta di una piacevolissima pedalata di circa 7 chilometri che vedrà ripagata la nostra fatica con un ritorno divertente e assai più rapido che non a piedi. In alternativa si può sempre usare il servizio di carrozze ed omnibus a cavalli, che garantisce un piacevole tragitto permettendo al turista di dedicarsi completamente alla contemplazione dei luoghi. D’inverno quando la valle ospita una rinomata pista per lo sci di fondo, le carrozze vengono trasformate in romantiche slitte. Per imboccare la strada della Val Roseg è sufficiente arrivare alla stazione ferroviaria di Pontresina, dove si trovano numerosi parcheggi a pagamento. Seguendo l’evidente cartellonistica, si imbocca la strada che ci condurrà verso il cuore del Bernina. Dalla stazione si può però anche traversare l’Ova da Roseg (l’acqua di Roseg), per poi deviare a destra iniziando la mulattiera di cui si è fatto cenno. In questo caso il percorso è molto più suggestivo e riposante rispetto a quello compiuto sulla strada. Si entra in un bel bosco dove può capitare di imbattersi in qualche scoiattolo che per nulla intimorito si lascia avvicinare. Il percorso prosegue tenendosi vicino alle sponde del torrente mentre sul versante opposto s’innalza la ripida e aspra muraglia di erbe e fasce rocciose della costiera Piz Surlej – Piz da Staz. Su questi ripidissimi pendii non è difficile avvistare branchi di camosci che sembrano sfidare le leggi della gravità. Nei pressi di Acla Colani 1847 m, e di Alp Prüna 1913 m è possibile traversare il torrente e collegarsi alla strada interrompendo o variando la gita. Restando invece sul sentiero, si continua nel bosco, per poi sbucare sulla strada di fondovalle che ci porta fino all’Hotel Roseg 1999 m.

Dall’Hotel Roseg alla Chamanna da Tschierva

Appena prima del ponte sul torrente di fondovalle oltre il quale sorge l’Hotel Roseg si prende il sentiero che si stacca sulla sinistra e, dopo un tratto di fondovalle, si sale prima in lenta diagonale e poi con un tratto a tornanti guadagna quota fino al Margun Misaun 2245 m ove volge a Sud-ovest. La salita riprende ancora molto dolce avvicinandosi alla morena laterale destra orografica del Vadret da Tschierva che si costeggia e con un’ultima serie di tornanti si raggiunge il rifugio.

Dall’Hotel Roseg alla Chamanna Coaz

Dall’Hotel Roseg per sentiero segnalato si segue il fondovalle fino all’Alp Ota Suot da dove inizia la salita verso destra che porta al Margun da l’Alp Ota 2257 m. Si sale con qualche tornante per poi riprendere il lento diagonale verso Sud passando per il ripiano del Plaun dals Suts 2679 m. In leggerissima discesa si raggiungono i pendii morenici sottostanti il settore occidentale del Vadret da Roseg e con un ultimo arco di cerchio verso Sud-est si raggiunge il rifugio.

 

NOTA: la passeggiata può essere condotta in maniera ancor più originale e divertente usando il trenino della Ferrovia Retica che parte dalla Stazione di Tirano diretto a St. Moritz. Chi volesse potrebbe addirittura partire con questo mezzo già da Milano.

 

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