Italia Coast to Coast – Tappa 16 –

Siamo arrivati in Maremma e siamo stanchi.

Oggi, alla fine di questa tappa sostanzialmente tranquilla per le altezze, abbiamo preso coscienza del fatto che siamo stanchi; anche se i dislivelli non sono più quelli degli Appennini ora siamo veramente stanchi.

Pitigliano dorme ancora quando decidiamo di andar via e la sfortuna ha voluto che non ci fosse neanche un bar aperto. Ci arrangiamo un po’ per la colazione.

Scendiamo al fiume a salutare i nostri compagni di viaggio di ieri.

Noi portiamo i cornetti, loro hanno pronto il caffè.

Ci salutiamo. Loro restano, noi proseguiamo.

I primi 10 km vanno via senza grandi problemi, un po’ di frutta colta dagli alberi fa da carburante; nei pressi di un casale, sentito un contadino, decidiamo di provare a tagliare il percorso da un sentiero che sembrava potesse far accorciare di qualche chilometro. Siamo sinceri: non è stata una grande idea.

Percorrere si e no 500mt ci mettiamo un sacco di tempo, siamo costretti a guadare il fiume Flora, cosa che non ci dispiace per niente, ma poi rimaniamo sempre a due passi dalla strada senza poter riuscire a raggiungerla a causa di una fitta vegetazione e di rovi. A questo si aggiunge il fatto che il dolore all’anca mi esplode all’improvviso, forte, così forte che zoppico vistosamente e nella testa mi passa l’idea che questo cambio di programma possa essere la causa del riacutizzarsi del dolore e che sia costretto ad abbandonare a due tappe dalla conclusione.
Dopo una serie di tentativi andati a vuoto riusciamo a raggiungere la strada. Finalmente.

Stanco, dolorante, graffiato come ai tempi dell’organizzazione delle Filippiadi, con i nervi a fior di pelle, mi arrabbio ingiustificatamente con Francesco.

La tensione è pari alla stanchezza.

Si discute animosamente, ma poi il legame che ci lega, il rispetto reciproco e la strada condivisa ci fanno superare questo momento di nervosismo: un abbraccio liberatorio ci rimette in sintonia!

Siamo partiti insieme da Ancona ed insieme arriveremo ad Orbetello.

Punto.

Riprendiamo il cammino verso Manciano, che raggiungiamo nel primo pomeriggio nel pieno della calura pomeridiana.

Il rito di birra e patatine di fine tappa ci riporta tutti in sintonia a ridere del maldestro tentativo di accorciare il percorso che, alla fine, lo ha fatto allungare fino a quasi 30km contro i 27 previsti.

Mentre si discute di questo ecco riapparire prima Davide che ha raggiunto il paese in autobus e prosegue per Capalbio, poi le nostre quattro giovani amiche chiacchierone con le quali restiamo a raccontarci.

Un bel momento di condivisione.

Siamo tutti molto stanchi ma spero che la notte di riposo possa aiutarci a riprendere domattina la strada con nuovo e ritrovato entusiasmo.

Nota negativa della giornata: il nostro Carlo, causa una brutta distorsione alla caviglia, è costretto a lasciarci e rientrare a casa. Da domani si prosegue in tre.