Il Parco dei castelli Romani ha preso parte all’audizione della Commissione Agricoltura della Pisana, aperta ai rappresentanti di Enti, Parchi e Riserve del Lazio in materia di danni da fauna selvatica, con particolare riferimento a quelli provocati dai cinghiali.
Al centro del dibattito la proposta di legge “Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria. Centro regionale per la fauna selvatica” (n. 116).
Richieste di miglioramento del testo sono state formulare sui risarcimenti danni, sugli incidenti stradali, sui corsi di formazione, sul rischio di sovrapposizione tra competenze in materia di ambiente e agricoltura. E ancora: sulla formazione dei piani per la conservazione e sulla gestione della fauna selvatica e i casi particolari rappresentati – in alcune zone – dalla presenza dei lupi. A tutti è stato chiesto dal presidente Ciarla di far pervenire per iscritto le richieste di modifica o miglioramento.
Il Direttore del Parco dei Castelli Romani, Tommaso Mascherucci, ha evidenziato alcune criticità, sottolineando la necessità di costruire un testo che tenga conto delle indicazioni già in essere contenute nella normativa di riferimento sia nazionale che regionale sulla materia, e specificando che l’Ente Parco ha già predisposto un Piano di controllo, denominato “Piano di riduzione degli impatti del Cinghiale” (discendente dalla D.G.R. 320/2006 – “Direttiva per l’individuazione dei critèri di attuazione dei prelievi faunistici ed abbattimenti selettivi necessari per ricomporre squilibri ecologici all’interno delle aree protette della Regione Lazio ai sensi della L.R. 29/97”), attualmente tale strumento operativo, regolarmente trasmesso alla Regione Lazio è, come previsto dalla legge, in fase di studio da parte dei competenti Uffici centrali. Il Direttore ha inoltre evidenziato la necessità di coinvolgere nel processo di miglioramento del testo di legge anche l’Assessorato alla Sanità della Regione Lazio per quanto riguarda l’accertamento delle cause di decesso della fauna selvatica.
Il Responsabile del Servizio Tutela Ambientale, Flora e Fauna del Parco, Daniele Badaloni, ha ricordato le attività già messe in campo dall’Ente “Piano di riduzione degli impatti del Cinghiale”, come il corso di formazione per coadiuvanti delle attività di controllo numerico del cinghiale tenutosi nel 2010, evidenziando a riguardo la centralità degli interventi di prevenzione, come l’assegnazione in comodato d’uso delle recinzioni elettrificate, attività che il Parco dei Castelli Romani svolge da alcuni anni e nella quale continua ad essere impegnato con significativi e positivi riscontri da parte dell’utenza interessata.
“Ringrazio il Presidente della Commissione Mario Ciarla per aver coinvolto direttamente i Parchi in questa delicata e fondamentale fase di elaborazione della proposta – commenta il commissario straordinario del Parco, Sandro Caracci – i Parchi a forte presenza antropica, come i Castelli Romani, risentono maggiormente delle problematiche legate alla convivenza con la fauna selvatica, per questo ci auguriamo che, andando avanti nella definizione della proposta, si scelga di intraprendere una strada snella e agevole, senza nuove e ulteriori sovrastrutture come, ad esempio, l’ipotizzato Comitato tecnico-scientifico per la fauna selvatica, presente all’articolo 4 della proposta di legge regionale”.
Erano presenti all’audizione i consiglieri Cristiana Avenali (Per il Lazio), Silvana Denicolò (M5S), Daniele Sabatini (Ncd) e Oscar Tortosa (Psi). Hanno partecipato all’audizione rappresentanti dell’Agenzia regionale parchi, dell’ente regionale Romanatura, del parco di Bracciano Martignano, della riserva Lago di Vico, di quella dei Laghi Lungo e Ripasottile, dei parchi Marturanum, dei Monti Simbruini. Osservazioni scritte sono state inviate, pur non potendo esser presenti alla seduta, dalla riserva dei Monti Navegna e Cervia e dal parco dei Monti Lucretili.